Scienza e Potere

La scienza sta avanzando a passi veloci – almeno in certi ambiti – con scoperte sempre più grandi. Di fronte a questo ottimismo però alcuni scienziati manifestano alcune perplessità, per gli ostacoli che si potrebbero frapporre al progresso scientifico in una società sempre più divisa, rabbiosa, sospettosa e oscurantista. Nella temperie sociale e politica contemporanea, nel momento in cui gli esseri umani stanno affrontando – la pandemia, la guerra, l’emergenza climatica ed energetica – la società si è rivolta alla scienza per prendere misure immediate e per trovare soluzioni innovative.
In un recente rapporto dell’UE risulta che l’86% della popolazione nel continente ritiene positivo l’impatto della scienza e della tecnologia. Basta tuttavia quel restante 14% a fare molto più rumore. Come spesso accade chi è contro la maggioranza eccede, amplifica e l’attuale contesto mediatico (e talvolta non solo i famigerati social) non è incompatibile con la diffusione e amplificazione di pensieri antiscientifici, quando non complottisti. Molti sostengono che li favorisce, incentivando emozioni forti piuttosto che ragionamenti controllati e razionali.
Tuttavia, la società, per tenere la rotta, ha bisogno di conoscenze attendibili. Queste si ottengono col “metodo scientifico” fatto di tesi, esperimenti, verifica, conferma dei risultati o smentita della tesi. Un esempio sono stati i vaccini anti covid, efficaci seppur elaborati in breve tempo. Purtroppo, la ragione si confronta ogni momento con la paura: la libertà è in conflitto – come in politica – con la manipolazione, il potere si maschera con l’efficienza, la generosità si alterna all’interesse. Comprendere come stanno le cose davvero è sempre più difficile. Chi vincerà il dibattito tra Ragione e Paura, a distanza di oltre due secoli dall’Illuminismo?
Va detto, proprio per onestà intellettuale che talvolta la scienza si è prestata ad es. ad una certa industria per sostenere la non nocività di taluni prodotti. Ma questa è stata cattiva scienza sbugiardata da altri scienziati e filosofi postmoderni che hanno condannato coloro che falsificano i risultati scientifici. Come sempre se vi sono mele marce, non è legittimo e nemmeno fondato, credere che tutta la scienza sia al servizio di qualcuno e non puramente di sé stessa.
Forse il punto è che si tende a confondere la scienza e la tecnologia. Forse la conoscenza può essere liberatoria, può servire all’innovazione degli strumenti del potere politico o economico. Forse non è la scienza a fare paura, ma la tecnologia nelle mani sbagliate. La paura è un riflesso evolutivamente utile. Senza paura non c’è coraggio. Il Ticino ha bisogno di investimenti e prodotti innovativi scientificamente e tecnologicamente. Dobbiamo credere in essi e non temere ogni cambiamento. Nel mio piccolo, oltre all’attività politica, con l’Associazione Athena che presiedo si cerca di diffondere un po’di cultura umanistica e scientifica proprio per rispondere alle esigenze di attendibilità delle fonti.

Matteo Quadranti, gran consigliere PLR