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Dicembre 1995 – La Voce
Il noto scrittore italiano Italo Calvíno nel suo saggio intitolato “Lezioni americane” ha prospettato cinque valori per il prossimo millennio. Sono valori che si riferiscono in maniera diretta alla scrittura e alla letteratura ritenuto che concernono temi di lezioni universitarie che Calvíno avrebbe dovuto presentare negli Stati Uniti. Tuttavia, trattandosi la letteratura di una delle varie attività intellettuali con cui c’impegniamo a costruire versioni possibili del mondo, ritengo che tali valori possano essere applicati, con eventuali adeguamenti, all’attività intellettuale cosi come a quella empirica dell’uomo politico. Attività che va concordata, riassunta e rivista in programmi di partito o manifesti di legislatura. I valori indicati da Calvino sono: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. La morte dello scrittore gli ha impedito di portare a termine la trattazione del sesto valore per il terzo millennio: la Coerenza. Resta fermo che detti valori non esauriscono il menù desiderabile. Essi costituiscono ad ogni modo un punto di partenza per una discussione sulle attività e gli scopi politici da perseguire in questa fine di millennio onde ossequiare quegli oneri incombenti ed incalzanti che ci rendono comunque sin d’ora responsabili del nostro agire quotidiano per rapporto alle generazioni future ed alla qualità di vita che possiamo e dobbiamo lasciare loro ritenuto che, a quanto pare, la fine del mondo è stata rinviata anche questa volta.
1. Leggerezza.
La coesistenza nel nostro partito delle due componenti liberale e radicale c’impone il confronto interno tra i valori della responsabilità individuale e quelli della solidarietà, ciò che ci porta ad adottare soluzioni mirate ai bisogni effettivi della cittadinanza. Il valore della Leggerezza deve quindi indurci a prediligere un intervento dell’autorità atto a creare esclusivamente le condizioni quadro entro le quali l’imprenditoria privata possa muoversi con minori difficoltà burocratiche e minori oneri. Si tratterà pertanto d’integrare l’intervento dell’autorità nell’economia di mercato unicamente laddove cí5 si avvera indispensabile. Nel nostro Comune il PLR ha già dato prova di tale capacità gestionale tra valori contrapposti quali Leggerezza ed Integrazione. Si veda ad esempio come l’intervento dell’autorità politica abbia permesso di approntare il piano particolareggiato del Pian Faloppia quale strumento quadro nel quale dovrà integrarsi l’iniziativa privata, la quale potrà essere incoraggiata ad esempio dal mantenimento di un moltiplicatore d’imposta ampiamente contenuto per rapporto a quello dei Comuni limitrofi e non. Moltiplicatore che evidentemente dovrà e potrà essere mantenuto tale solo con una politica degli investimenti mirata e destinata cosi a non incrementare la pressione fiscale sul cittadino e sulle persone giuridiche. L’autorità politica e quindi principalmente il partito di maggioranza devono quindi limitarsi, a breve termine, a creare quello spazio di sostegno necessario a medio/lungo termine per l’inserimento spontaneo sul nostro territorio di nuove attività imprenditoriali ad alto valore aggiunto, capaci di portare nuove occasioni di lavoro e per il mantenimento di quelle attività industriali e artigianali già insediate. Per assolvere tale compito d’estrazione-integrazione da parte dell’Ente pubblico si deve riscontrare la disponibilità di persone capaci e con attitudini manageriali tali da ottenere i consensi necessari e valutare le opportunità e potenzialità di relazioni e collaborazioni a livello sovracomunale, intercomunale e/o regionale. In sostanza si tratterà di rivedere anche a livello comunale tutti i compiti tradizionali dei poteri pubblici.
2. Rapidità.
A questo valore assocerei quello dell’Elasticità. In un mondo in continua evoluzione, in un’economia globale che sfugge vieppiù al controllo delle autorità nazionali e a maggior ragione di quelle comunali, in una società in cui le domande sociali crescono esponenzialmente, le risposte che le autorità esecutiva e legislativa devono fornire, necessitano di rapidità, elasticità ed immediatezza. In questo contesto devesi affrontare il discorso della funzionalità delle istituzioni e del loro corretto utilizzo. Non è certo da mettere in discussione la funzionalità dell’Amministrazione comunale di Balerna a livello di organico, la quale ci è invidiata da più Comuni. Per contro nella passata legislatura, in modo particolare, abbiamo purtroppo assistito da parte di rappresentanti delle altre forze politiche ad atteggiamenti dilatori e poco responsabili nel fornire risposte concrete. Basti pensare a questioni rilevanti quali la Casa anziani o la politica di sicurezza (polizia) che hanno costretto, da un lato, il nostro partito a sollecitare risposte pervenute solo in modo parziale e dall’altro, l’esecutivo stesso a creare un gruppo di sostegno al suo interno per affrontare una determinata problematica. Anche a livello di legislativo non sono mancate iniziative che hanno portato alla creazione di commissioni speciali di studio su problemi inesistenti o superati dagli eventi con conseguente appesantimento dell’apparato. Certo non abbiamo noi liberali il potere di condizionare le scelte operate dalle altre forze politiche circa i propri rappresentanti, ma verso noi stessi abbiamo l’obbligo di scegliere persone responsabili e volonterose di affrontare tempestivamente i quesiti che vengono posti sul tappeto. L’esame o il riesame critico della funzionalità delle istituzioni dovrà inoltre portare su una valutazione circa l’efficienza – dal profilo dell’immediatezza delle risposte alle esigenze della popolazione – delle istituzioni quali le varie commissioni comunali, i consorzi, e gli enti intercomunali. Dovremmo quindi chinarci sulla questione a sapere se vi sono attività da centralizzare. rispettivamente da decentralizzare e a che livello, al fine di rapportare o mantenere la rapidità, l’elasticità delle scelte pubbliche ed eventuali costi di tali istituti, ad una coesistenza ottimale.
3. Esattezza, eguaglianza ed efficienza.
Si avvera giusto, quindi esatto, ciò che non crea discriminazioni e disparità di trattamento.’ giusta la scelta politica tale da risultare pure efficiente quindi reale ed attuabile, non quella utopica, illusoria, dogmatica che crea destabilizzazione ed aspettative ingiustificate e irrealizzabili. L’ente pubblico ha l’obbligo di provvedere ad un impiego efficiente e finalizzato delle sue risorse – non inesauribili – al fine di garantire ad ogni cittadino, secondo i propri reali e diseguali bisogni, i mezzi necessari per un’esistenza dignitosa evitando sacche di sperpero dovute ad abusi. L’assistenza, la giustizia distributiva, per risultare egualitaria partendo da situazioni diseguali deve – per apparire giusta ed efficace fino a lungo termine – essere puntuale come sinora sostenuto dal PLR tramite il concetto di un “aiuto soggettivo” secondo le circostanze concrete e nei settori più svariati (aiuto complementare AVS comunale, sussidiamento agli studi e alla degenza ospedaliera). Recentemente si è sentito parlare di sviluppo sostenibile nei settori dell’economia e dell’ambiente. Alla medesima stregua, la socialità da parte dell’ente pubblico dev’essere sostenibile, sempre avuta presente la responsabilità verso le generazioni future.
4. Visibilità.
Obiettivo del PLR è sempre stato quello della trasparenza e dell’informazione libera, pluralistica e continua circa le attività di politica comunale. Tale aspetto dovrà essere mantenuto ed eventualmente potenziato soprattutto di questi tempi in cui l’informazione viene quasi quotidianamente distorta e travisata -per cui non è realmente visibile al lettore – per meri interessi di questa o quell’associazione, categoria, partito o altro gruppo di pressione tesi a privilegiare valutazioni dogmatiche e praticare metodi destabilizzanti. La Sezione liberale ì pertanto favorevole ad un’informazione onesta e verificabile.
5. Molteplicità (pluralismo).
L’ente pubblico è chiamato ad operare in molteplici direzioni (economia; formazione scolastica, universitaria e permanente; ambiente; ecc. …) facendo tuttavia i conti con i limiti delle rispettive competenze ai vari livelli (Confederazione, Cantone, Regioni).Pertanto la ricerca di sinergie tra settori onde evitare l’adozione di opzioni politiche che potrebbero avverarsi in seguito contraddittorie o pregiudizievoli per taluni a beneficio di altri, nonché la ricerca di un adeguato equilibrio tra risorse e competenze ai tre livelli statali, sono obiettivi che i liberali devono avere sempre sotto i riflettori. Il pluralismo democratico fa inoltre sì che l’azione politica delineata da un partito si confronti e si scontri con altre forze politiche per individuare percorsi, soluzioni e strategie che permettono di avvicinarsi alla realizzazione del fine ultimo: il benessere di ciascuno. La democrazia d’altro canto è un’apertura di credito all’homo sapiens, essere abbastanza intelligente da saper creare e gestire da se una città buona. Certo la politica è trainata dalle persone, le quali portano seco il proprio bagaglio di esperienze, ideologie e conoscenze molteplici e che grazie al loro variegato substrato culturale permettono il raffronto di soluzioni creative ed innovative. In questo senso si tratta di lottare sul lungo termine contro l’impoverimento anche culturale poiché da un’istruzione di qualità si otterranno persone migliori da inserire nel dibattito politico e nell’economia. Il polo universitario, con L’Accademia di architettura della vicina Mendrisio, dovrà essere valutato anche a livello comunale o regionale quale futura occasione di arricchimento culturale grazie all’indotto che ne pub derivare. In sostanza, fintanto che vi sarà la possibilità di un sano confronto di idee tra le persone, si troveranno con ogni verosimiglianza le migliori soluzioni di compromesso benché queste, come ogni soluzione di compromesso, si prestino ad essere Innegabilmente confutate dalle parti opposte. Infatti, se di due persone che osservano da lontano una figura, uno dice che ì un uomo, l’altro che ì un cavallo, prima di congetturare che entrambi non sappiano distinguere un uomo da un cavallo, è lecito pensare che abbiano visto un centauro (semmai, si potrebbe sostenere che siccome il centauro non esiste, si sono sbagliati tutti e due). E questo Inciso mi porta al valore conclusivo ed Incompiuto.
6. Coerenza
verso se stessi e verso I principi liberali, i valori e le scelte politiche adottate. Coerenza che significa anche fare qualche passo Indietro se ci si dovesse accorgere d’aver commesso degli sbagli. Coerenza con la propria fallibilità umana e con il mutare delle circostanze che non giustificano più determinate scelte operate. Nelle antiche carte geografiche, le terre sconosciute venivano indicate con “hic sunt leones”, qui stanno i leoni. Noi stiamo entrando In un mondo pieno di leoni. Talune terre sono già ben Identificate (si veda ad esempio la minaccia del collasso ecologico e la crisi strutturale dell’economia) mentre altre rimangono a tutt’oggi sconosciute. Non dobbiamo tuttavia temere di riconoscere l’esistenza d’incognite, ma coerenti con la fiducia da sempre riposta nella capacità di un individuo libero quale perno della società e del proprio destino, sappiamo che prima o poi, in un modo o nell’altro, affronteremo il Terzo Millennio in barba al Nostradamus di turno.