False Profezie

30 Ottobre 2007 – Corriere del Ticino

Fedeltà e fiducia

La regola è che l’evento causato viene in ordine di tempo dopo quello che lo provoca. Parrebbe un’ovvietà e invece ogni giorno assistiamo alla trasgressione di questa banalissima legge. Ciò avviene con le cosiddette “profezie che si autoavverano”. La politica di questi tempi pare un terreno fertile per tali “profeti” e “profezie”. Riprendo qualche esempio, per intendere ciò a cui si fa riferimento, da una recente pubblicazione de “Il sole 24 ore” dal titolo “Il lancio del Nano ed altri esercizi di filosofia minima” di Armando Massarenti. Tengo a precisare, per i lettori delle nostre latitudini, che il Nano, in questo caso almeno, non ha nulla a che vedere con Giuliano Bignasca sebbene quest’ultimo possa rientrare a mio giudizio tra i “profeti” di cui sopra.

Una volta, in California, fu prevista una penuria di benzina per la settimana seguente. La gente si precipitò quindi in massa a fare il pieno, causando una penuria ben più grave di quella prevista. Un evento quindi non ancora verificatosi ha causato evidenti effetti sul presente. In tale caso, la soluzione ha fatto nascere e aggravato il problema solo previsto o ipotizzato. Altro esempio: un sistema fiscale che preveda come inevitabile un tasso di evasione fiscale non potrà che essere iniquo, provocando la volontà di evadere anche nel più onesto dei cittadini. Questa inversione temporale tra causa e effetto funziona se la previsione è giudicata attendibile e proviene da una fonte ritenuta autorevole. Se non che, spesso riteniamo noi stessi la fonte autorevole: chi ad esempio è convinto di essere disordinato si comporterà di conseguenza dimostrando a se stesso di aver avuto ragione. Altro esempio. Nella vita di una coppia o di “due anime”, frequente è il caso di Lui (o una delle due anime) che mostra crescente disinteresse per Lei (l’altra anima), mentre Lei se ne lamenta in continuazione. Il disinteresse e i lamenti sono frutto di due profezie incrociate che si autoavverano: quella di Lui che vede il proprio disinteresse come effetto dei brontolii di Lei che inevitabilmente arriveranno. E quella di Lei che invece si lamenta perché prevede che Lui non mostrerà più l’interesse di un tempo. Altri ameni esempi si possono trarre dalle trame di opere quali “Così fan tutte” o dal “Don Chisciotte” di Cervantes e meglio dalla “Novella del curioso fuori luogo” ivi inserita. Da quest’ultima si può trarre come morale che vi sono almeno due idee filosofiche importanti: l’una riguarda la verità, e le diverse conseguenze del conoscerla. L’altra la difficoltà di verificare tale verità. Valori come la fedeltà e la fiducia sono preziosi e fragili. Essi non possono essere messi continuamente alla prova. Chi li interroga senza discernimento, scrive Massarenti, trasforma assai facilmente le sue richieste in poco piacevoli profezie che si autoavverano.

Ora, per fortuna, vi sono anche gli “effetti placebo” all’interno di una coppia di anime – e chi non avesse ancora colto l’allusione alle due anime del PLRT a questo punto è invitato a coglierla – per modo che si trovi il “farmaco” che convinca della guarigione. Il secondo aspetto è decidere a chi tale farmaco andrà somministrato. Credo che qualche “prima donna” (in senso metaforico e non riferito al gentil sesso) dovrebbe iniziare la cura in tempi brevi e con dosi massicce. Altrimenti continuerà ad essere troppo facile manovrare, da una lato e dall’altro, per togliere fiducia e fedeltà al Partito al fine di proclamarsi poi in seguito facili, ma falsi, profeti del disagio all’interno di un partito che invece ha sempre costruito la sua forza sulla concertazione (interna ed esterna) per il bene del Paese.

Nelle migliori democrazie, a far tempo da quella restaurata dagli antichi ateniesi dopo il governo dei Trenta Tiranni, si è compreso che le vendette conducono sono a spirali pericolose.