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La campagna elettorale per il rinnovo dei poteri cantonali è stata lanciata mesi orsono dal nostro presidente – noto amante della biciletta – per tirare la volata dei volti nuovi e meno nuovi. Il giorno dopo l’esito delle elezioni anche della nuova compagine parlamentare, alcuni media già sono partiti lanciando l’ipotesi di un tandem PLR-Lega per dominare la scena politica della prossima legislatura e imporre speditamente con la loro, se congiunta (24+22), maggioranza in parlamento, le riforme e le decisioni di un “Patto di Paese”. Verosimilmente la legislatura non sarà condotta né in bicicletta né in tandem, ma piuttosto in triciclo o in qualcosa tipo un UFO, ovvero un oggetto non identificato di cui faranno parte i partiti che hanno perso le elezioni. Pur tenuto conto dello spostamento a destra del voto popolare, nessun partito da solo può governare e varare o approvare risoluzioni legislative. Pertanto la bicicletta è scartata di partenza salvo ovviamente i casi in cui ogni partito riterrà giusto e etico dover portare sino in fondo le proprie idee e misure anche sapendo di restare in minoranza. Talvolta le “battaglie” si perdono ma chissà che poi nelle legislature a venire si vincano le “guerre”. Il tandem di legislatura Lega-PLR non mi pare convenire politicamente né all’una né all’altra forza politica. Se il PLR dovesse fare un’intesa con la Lega vi è da chiedersi che tipo di battaglia potrebbe fare nelle elezioni 2019 per tentare di conquistare il secondo seggio in governo (sfuggito oggi percentualmente per poco) e riguadagnare altre posizioni in parlamento. Una tale intesa converrebbe al PLR solo se volesse definitivamente mettere una croce tombale sulle sue velleità future. Ma anche la Lega non avrebbe un interesse politico ad una intesa col nemico giurato degli ultimi 30 anni, il partitone delle cadreghe (che nel frattempo ha visto semmai molte cadreghe occuparsi dai leghisti). Come potrebbe continuare a sparare ogni domenica sul partitone e poi avere un’intesa di governo? No, per la Lega sarebbe uno snaturamento controproducente e di cui apparentemente, vi è da dire, nemmeno ha bisogno. Alla Lega conviene andare avanti come sinora: ondivaga! E poi un’intesa dovrebbe fondarsi su obiettivi di programma condivisi che in concreto non vi sono. L’unico tandem veramente utile al Paese potrebbe essere quello tra Governo e Parlamento. La scorsa legislatura più delle precedenti è stata segnata da molte scollature, irrigidimenti e spaccature tra i due poteri istituzionali e all’interno di essi. Se è auspicabile meno dipartimentalismo e più governo, va altresì detto che i lavori nelle commissioni parlamentari e quelli nel plenum del Gran Consiglio hanno riservato non di rado dei funambolici capovolgimenti di voto. Ad es. vi sono forze politiche che all’ultimo momento, dopo aver firmato un rapporto favorevole ad un messaggio governativo magari uscito da un proprio Consigliere di Stato, nel plenum lo bocciano. La sfida istituzionale della legislatura sarà tra i binomi: coerenza e serietà, risp. umori del momento e opportunismo. Importante sarà non perdere tutte le rotelle ma puntare alle giuste mete di Progresso del Paese, per i ticinesi tutti.
Matteo Quadranti