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21 gennaio 2008 – Corriere del Ticino
LUGANO-CHIASSO:
GIUDICI, ANDATA E SOPRATTUTTO RITORNO
Prendo atto che, nel mostrarsi premuroso circa le sorti politiche del distretto di Mendrisio che ancora ho il piacere di presiedere, il vice presidente cantonale PLR nonché Sindaco di Lugano ha preso il posto del presidente distrettuale PLR di Lugano – il quale tra l’altro, dopo un periodo di eccessiva esposizione mediatica, e non direi di alto profilo, è scomparso non solo dalla scena ma anche dalle riunioni dell’ufficio presidenziale PLRT. In questo senso lo ringrazio perché almeno la caratura di riferimento è un’altra. Credo si possano prendere in considerazione le sue recenti esternazioni sulla situazione di Chiasso (Comune che gode ancora di autonomia politica non essendo un protettorato luganese). Mi pare però che queste mirino in realtà due obiettivi poco sinceri: il primo, porsi inutilmente in risalto distogliendo l’attenzione dei media dai problemi interni ai liberali radicali luganesi. Ma ne ha ancora bisogno? Dal “Giudici Show” (Ticinonews del 17.1.08) non parrebbe visto che la sintesi è “dopo di me il diluvio”. Trilussa scriveva: “La Lumachella de la Vanagloria,/ ch’era strisciata sopra un obbelisco,/ guardò la bava e disse: Già capisco/ che lascerò un’impronta ne la Storia”. Secondo obiettivo, colmare, con una polemica inutile e quindi da osteria, un vuoto di contenuti. Va bene che oggi siamo nel regno dei “Mi piace perché dice quello che pensa!”, ma tale apprezzamento ricorrente è incondizionato o c’è speranza che conti anche il contenuto di quel che uno pensa? Sarebbe più utile rilasciare interviste quando si ha qualcosa da dire di utile al cittadino e non solo per “marcare presenza“ su taluni media salvo poi, se del caso sostenere “travisamenti” di quanto detto. Ingannare gli altri è semplice. Ingannare se stessi, invece, è alquanto contraddittorio. La caccia a sapere chi inganna chi e chi riesce, in un eccesso di superbia, anche ad ingannare se stesso, è aperta. Mi sorprende che gli esponenti PLR luganesi che fanno parte del Ufficio presidenziale PLRT e che ne hanno chiesto l’allargamento – operazione in corso – non ne abbiano in realtà chiesto la dissoluzione tout court visto che o non vi partecipano sempre o non lo ritengono uno degli organi deputati a discutere le questioni interne al partito visto che stampa e TV sono i luoghi dove preferiscono apparire e sentenziare. Ma allora a cosa servono tante ore spese a lavorare, discutere progetti e strategie se poi si vanificano sistematicamente con pubbliche “sparate” dette in mezzo secondo di “vanagloria”? A cosa servono poi le “scuse di rito” espresse invece solo tra quattro mura?
Allora ai colleghi esponenti luganesi vorrei ricordare che alle ultime elezioni cantonali non è il distretto del Mendrisiotto che ha perso seggi in parlamento e se a Chiasso vi dovrà essere una lista di battaglia per la carica di Sindaco, almeno questa sarà sicuramente tra candidati liberali radicali (Lega e UDC facciano come vogliono). Non so, visti i risultati più recenti in quel distretto, se i liberali radicali di Lugano sapranno far eleggere un altro sindaco liberale radicale dopo Giudici o se il nuovo Sindaco di Lugano sarà un noto esponente della Lega di cui già circola il nome. Quindi, con un aforisma di Mario Postizzi, “una forma di elezione è quella di votarsi all’infinito”. L’attuale Sindaco di Lugano può candidarsi all’infinito (e sarà votato) ma dovrebbe pensare, con senso di responsabilità, dopo 20 anni, a cercare il suo delfino all’interno del PLR (e ve ne sono!). Questo occuperà a sufficienza lui e la sua sezione senza “sconfinare”. Con tutto il rispetto, “pendere dalle labbra di qualcuno è solo una forma di impiccagione” (altro aforisma da Mario Postizzi, Hommelettes, 2007). Nel Mendrisiotto ancora non ci sono né Re né patiboli. Ciò non vuol dire che non ci siano Leaders.
Finiamola con queste beghe interne e personali di basso profilo: la base è arcistufa.