Il volontariato e la fiscalità

4 Maggio 2012 – Opinione liberale, Rubrica “Tribuna del Gran Consiglio”

Il tema del volontariato e della sua eventuale agevolazione mediante gli strumenti fiscali è al centro di un rinnovato interesse politico. Rinnovato in quanto già nel 2003 (messaggio 22.10.03, n.5434) il Governo rispondeva a due mozioni targate PLR (8.10.01 di Moreno Colombo e cofirmatari e 15.09.94 di Abbondio Adobati), condividendo la conclusione del gruppo di lavoro appositamente creato. Il Consiglio di Stato non ritenne opportuna l’elaborazione di una legge quadro sul volontariato. Il Governo, ribadendo il ruolo fondamentale (economico e sociale) svolto dai volontari si proponeva, per il tramite delle differenti leggi settoriali, di tendere verso il costante raggiungimento dell’obiettivo di riconoscere il volontariato attraverso delle misure concrete nel campo della formazione, del coordinamento e del sostegno finanziario a gruppi e enti senza scopo di lucro, attivi sulla base del volontariato. Attualmente sono ancora pendenti nella Commisione tributaria di cui faccio parte due oggetti relativi al tema: l’iniziativa parlamentare 21.02.10 “Associazioni a scopo ideale: innalzare le soglie d’imposizione sull’utile e sul capitale. Lo Stato sostenga fattivamente il volontariato, firmata dal Gruppo PPD e quella 13.12.11 del deputato della Lega, Giancarlo Seitz “Volontariato: basta politica e politichese, più fatti e maggior concretezza”. Sulla prima iniziativa posso per ora riferire solo che il collega PLR Roberto Badaracco ha allestito la prima bozza di rapporto mentre sulla seconda si attende di sapere se verrà ritirata o meno atteso come le proposte si avvicinano a quelle sostanzialmente respinte in occasione della seduta parlamentare del 17.04.12. Infatti in quella seduta è stata respinta l’iniziativa parlamentare generica 29.11.10 presentata da Lorenzo Quadri (ripresa da Michele Guerra) “Rendere deducibili fiscalmente le spese legate all’esercizio del volontariato” con cui si voleva gratificare e promuovere il volontariato elaborando ed inserendo nel diritto tributario cantonale “una base legale affinché le spese occasionate dall’esercizio del volontariato possano essere dedotte fiscalmente”. Il gruppo PLR ha votato a favore del rapporto commissionale 09.03.12 secondo il quale l’iniziativa andava respinta. Pur riconoscendo, da una lato, una certa crisi di “vocazioni” e, dall’altro, l’importanza per la società delle prestazioni non retribuite svolte nell’abito del volontariato e delle cariche onorifiche e la necessità di promuovere il lavoro volontario, il diritto fiscale cantonale non è infatti lo strumento adeguato allo scopo. Inoltre la monetizzazione del lavoro volontario rischia di contraddire la sua stessa natura. Oltre a ciò sono emerse varie problematiche legate alla definizione stessa di volontariato (formale, informale, sociale, in ambito familiare, sportivo,…) oltre che di natura giuridica (rispetto del diritto federale superiore), tecnica e amministrativa. Ciò nondimeno tanto la Commissione tributaria quanto il Gruppo PLR hanno inteso sottolineare l’importanza di trovare il modo per mantenere, sostenere e promuovere il volontariato. In quest’ottica ho inteso riproporre il tema in questi giorni, tramite un’interrogazione parlamentare. Ciò anche per rivendicare, con orgoglio, il fatto che sono stati deputati PLR ad aver posto per primi la questione “Volontariato” sul tappeto della politica. Con questa interrogazione chiedo in particolare di eventualmente riattivare il gruppo di lavoro del 2002/3 per vedere se sono stati fatti progressi nell’attuazione delle misure prefissate già nel messaggio governativo menzionato in ingresso nei settori della formazione, del coordinamento e del sostegno finanziario.

 Matteo Quadranti, Gran Consigliere PLR