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In una campagna elettorale si vorrebbe parlare di molti temi interessanti di cui magari ci si è occupati durante le passate legislature o di cui ci si vorrebbe occupare in futuro. Impresa difficile poiché non è possibile essere competenti e preparati su tutto. Si diffidi quindi dei tuttologi che poi tendono a semplificazioni. Per questa mia ulteriore candidatura al Gran Consiglio ho quindi ritenuto di incentrare su tre punti il messaggio che vorrei trasmettere agli e-lettori.
FORMAZIONE, SALUTE E RICERCA: tre temi ma un unico inscindibile filo conduttore che poi vale per tutti gli altri settori professionali (tecnologia, finanza, ingegneria e scienze dei materiali, e via discorrendo) laddove la Svizzera e il Ticino dovranno continuare fieramente ad eccellere per sbaragliare la concorrenza interna ed esterna al Cantone, quindi per creare posti di lavoro qualificati per i nostri figli e limitare l’inevitabile necessità di far capo ad una certa migrazione. Tutto questo viene confermato da uno studio pubblicato il 30 gennaio 2019 dal Consiglio federale sull’evoluzione demografica e le ripercussioni per la formazione da qui ai prossimi 20 anni (orizzonte 2037). I settori trainanti saranno le tecnologie dell’informazione, la digitalizzazione e, tra altre ancora, soprattutto le professioni legate alla salute. I campi di formazione per i quali il fabbisogno di persone qualificate sarà maggiore sono tutti legati alla sanità. Se aumenteranno tra il 18 e il 23% il numero di diplomati nei vari gradi scolastici in genere e del 21% i laureati universitari e universitari professionali, tra questi si prevedono aumenti del +45 % in vari campi della sanità: medicina umana, biologia, chimica e professioni infermieristiche. Non va dimenticata nemmeno l’importanza dello studio e delle scienze per la tutela del clima, dell’ambiente per la nostra salute.
Un Paese sviluppato quale è il Ticino deve poter assicurare prestazioni di qualità ai propri cittadini in campo sanitario, un settore che coinvolge l’intera popolazione. Anche per questo con altri amici ho costituito una Associazione volta a difendere con disinteressata passione una “Sanità forte per tutti”. Da qui l’evidente importanza di un livello di formazione professionale e universitario di alta qualità anche in Ticino. La nostra nuova facoltà di scienze biomediche dell’USI deve poter giocare un ruolo favorevole, ma anche a livello di scuole professionali speciali (sociosanitarie, medico tecniche) si rende necessario disporre di un settore – con in capo il nostro Ente Ospedaliero Cantonale e i suoi Istituti Specializzati – dove poter creare lavoro ma anche centri di competenza tali da sfidare le strutture ospedaliere del resto della Svizzera ad esempio nell’attribuzione di mandati di prestazioni di medicina altamente specializzata (MAS). Se poi collateralmente si fa buona e vera ricerca, si attirano soldi. Soldi, ricerca e un po’ di coraggio, attirano i cervelli e tutto questo a sua volta attira i pazienti. Un circolo virtuoso che genera indotto sanitario, economico e direi anche turistico (congressuale) se ben giostrato.
Matteo Quadranti, gran consigliere uscente