La ginnasta incontra…

Ottobre 2010 – IL GINNASTA

Auspici 2011

La Ginnastica ha, ed è, voglia d’incontro. “Gym meet Music” (la ginnastica incontra la musica) è il titolo, o filo conduttore, scelto dalla Federazione Svizzera di Ginnastica per i due GALA tenutisi, con grande successo, nel 2009 e nel 2010 all’Hallenstadion di Zurigo con oltre 10’000 spettatori. “Gym meet the Magic“ (la ginnastica incontra la magia) è il titolo della Gymnaestrada 2011 prevista a Losanna. La ginnastica ha incontrato e incontrerà anche altre arti come la letteratura, la danza. Penso qui ad esempio allo spettacolo “Il gobbo di Notre-Dame” messo in scena dalla SFG Biasca, ai temi scelti da alcune Accademie sociali di quest’anno come quella della SG Lugano “La fiera delle meraviglie” o “Il giro del mondo in 80 giorni” della SFG Chiasso e via dicendo. Ma i settori che la Ginnastica potrebbe incontrare sono molti altri ancora: la poesia, la ricerca, la scienza, il mondo dello spettacolo, della pubblicità, dei mass media. La ginnastica, insomma, è tale da poter incontrare la creatività nel suo spettro più ampio. Forse più che di spettro è meglio parlare di caleidoscopio di creatività. Perché la ginnasti potrebbe anche incontrare “the Colours” (i colori) con tutto quello che questi portano con sé come significati simbolici nella nostra storia che è fatta di codici cromatici (il semaforo, le bandiere sulla spiaggia, i colori rituali ad es. nel contesto religioso) o di espressioni cromatiche (essere al verde o avere il conto in rosso, andare in bianco, avere l’umore nero o prospettive grigie, divertimenti a luci rosse, alzare bandiera bianca,…) . La ginnastica da sfogo alla fantasia.

Qualcuno ebbe a scrivere, in merito ai rapporti umani, che “per fortuna, a farci incontrare, ci sono i semafori”. Passate di moda le piazze come luogo d’incontro e mutate, nella società attuale, le modalità di relazionarci con gli altri, oggi dovremmo dire che “per fortuna (ndr. si fa per dire!), a farci incontrare, ci sono i social network come Facebook, i centri commerciali e i cellulari”. Si parla di “mobiquity”: dovremmo essere sempre più mobili, avere il dono dell’ubiquità e essere sempre connessi per essere in relazione con gli altri. Ma possiamo davvero parlare di occasioni d’incontro in questi casi? Molto probabilmente no, o almeno non nel senso più intenso del termine. Incontrasi non è solo incrociarsi in un centro commerciale così come non lo è conoscersi o chattare a distanza su un social network. E anche quando dal contatto in rete si fa il passo a quello reale non di rado le attese sono deluse e le sorprese possono essere anche spiacevoli. Ai giorni nostri, dove parrebbe più facile entrare in contatto col resto del mondo, con potenziali milioni di persone (paradossalmente spesso più con quelle distanti che non col vicino di casa), abbiamo, credo, visto ridurre le vere occasioni d’incontro. Perché il fatto di potersi parlare o scrivere non sta ancora a significare che se uno parla l’altro in realtà ci sta ascoltando e ha la nostra attenzione e quando riusciamo ad attirare l’attenzione e ci facciamo ascoltare dall’altro, ancora non è detto che questo ci capisca. Infine quando magari ci ha anche capito è ancora in salita la strada per fare in modo che il mio e il suo pensiero, le mie parole, il mio agire sia condiviso e convenga all’altro. Incontrare e incontrarsi vuol dire riunirsi, trascorrere del tempo assieme, condividere dei risultati e delle passioni in comune, destare dei sentimenti, stringere amicizie durature, venirsi incontro e aiutarsi, creare il gruppo, entrare in competizione. Scorrendo questo breve elenco non si può che pensare alla ginnastica, se non come sinonimo, quanto meno come luogo e occasione deputata all’incontro anche tra le persone, oltre che con le arti.

Le palestre, i collegiali, i campi estivi, le gare sono sicuramente occasioni di vero e intenso incontro perché si condividono la passione per questo sport, la tenacia con la fatica e la soddisfazione nel conseguimento dei risultati agonistici, il tempo e le esperienze trascorse assieme, l’estetica e la fisicità dei movimenti (pensando agli esercizi ginnici di coppia o di gruppo che rafforzando i legami), ecc …

Un sinonimo di “incontro” è anche “convegno”, o “festa” e il mondo ginnico se lo ricorda.

Il 20 gennaio 2011 saranno trascorsi 50 anni dal famoso discorso d’insediamento di John Fitzgerald Kennedy alla presidenza degli USA (1961). Adattando alcuni passaggi di quest’ultimo al nostro mondo ginnico concluderei affermando che “uniti c’è poco che non si possa fare, in un clima di accordo e cooperazione. Divisi, c’è poco che si possa fare, perché a quel punto non oseremmo lanciare una potente sfida ai problemi e crolleremo rovinosamente in pezzi … E così, miei cari ginnasti, non chiedete cosa la ginnastica può fare per voi: chiedete cosa, insieme, possiamo fare per la ginnastica”.

Avv. Matteo Quadranti, presidente ACTG

Michel Pastoureau, “Croma”, edizioni Contrasto, 2010, o dello stesso autore “Il piccolo libro dei colori” e “I colori del nostro tempo”, edizioni Ponte alla Grazie.