La conoscienza pulita della ginnastica

Giugno 2010 – IL GINNASTA

Nel 2008 ebbi a scrivere su questo nostro bel giornale del problema della violenza e/o del disagio giovanile. Ritorno in argomento, ma sotto un’altra prospettiva, per dire o ribadire che l’ACTG, con tutte le proprie affiliate, può affermare di aver la coscienza pulita in merito al contributo messo da sempre a disposizione, con tutte le sue componenti, a favore della società in genere, anche in questo contesto. Lo spunto per rinnovare con orgoglio il ruolo della ginnastica mi viene da un intervista al Procuratore Pubblico Antonio Perugini, apparsa sul Corriere del Ticino lo scorso 5 febbraio 2010 (pag. 9) a seguito del tragico incidente avvenuto alla stazione ferroviaria di Melide che aveva riproposto il problema degli spazi e del tempo libero per i giovani. Il titolo dell’articolo, in caratteri cubitali, era “Aprite palestre, oratori e scuole”. Perugini postulava che si aprissero spazi agibili per i giovani anche la sera, invece di procedere con divieti e “pistolotti volti solo a sciacquare le cattive coscienze”. Orbene, senza voler entrare nel merito di ambiti che riguardano semmai oratori, scuole o altro, non posso non osservare che il mondo della Ginnastica ticinese è sicuramente il prim’attore in quanto ad apertura delle palestre anche durante la sera, e questo si può dire quasi 365 giorni all’anno. Infatti le nostre società svolgono attività in palestra praticamente tutte le sere fatto salvo un rallentamento dell’attività in estate (fronte, quest’ultimo, sul quale siamo anche intervenuti con il nascente partenariato con la Fondazione che gestisce i corsi estivi “Lingua e Sport”). Certo non si può sottacere che un nuovo regolamento cantonale e qualche realtà comunale, con l’introduzione di tasse d’uso per le palestre e le infrastrutture scolastiche o sportive, non hanno aiutato le SFG a mantenere o incrementare le proprie attività. È vero che tali tasse d’uso non riguardano le palestre occupate per le attività giovanili – e ciò è stato già un risultato conseguito anche dall’ACTG a livello politico, se si pensa che il progetto di tale regolamento si presentava ancor più gravido di conseguenze – però arrischia di essere un ostacolo in base a quanto mi permetto sottoporre quale spunto di riflessione. Perugini proseguiva affermando che “i giovani vanno sì sorvegliati e controllati ma ancor più valorizzati”. Anche su questo aspetto penso proprio che i nostri monitori per primi, senza escludere nessuno, si prodigano per valorizzare giovani ginnaste e ginnasti e dedicano ore del proprio tempo libero per stare con quest’ultimi e istruirli oltre che sorvegliarli. Anche l’ACTG fa del suo meglio per formare o aiutare i giovani a formarsi come monitori e quindi creare giovani e adulti responsabili, capaci di gestire e motivare dei gruppi (ciò che peraltro è una conoscenza utile in ogni ambito professionale e in tal senso andrebbe più valorizzato, forse con l’aiuto dell’autorità cantonale e delle associazioni professionali).

Amministratori, tecnici e monitori della ginnastica non possono evidentemente risolvere da soli i problemi giovanili così come non lo possono fare, da sole, le autorità repressive (polizia e magistratura). Anche il procuratore pubblico Perugini sottolineava il deficit di responsabilità generalizzata, vissuta e condivisa, e non solo predicata, da parte degli adulti nei confronti dei giovani che si concretizza in una diffusa auto-destituzione dai propri doveri, siano essi di genitore, di educatore, di autorità religiosa o politica. Tutto è demandato ad altri, a specialisti di turno. I nostri monitori assumono con grande impegno le proprie responsabilità e in questo vanno sostenuti e motivati, sopratutto quando magari si vengono a trovare purtroppo a svolgere anche il ruolo di “baby-sitter”, “assistenti sociali” o “educatori” a basso costo e giocoforza non conseguentemente e adeguatamente “retribuiti”. Seguendo quindi le suggestioni di Perugini, vi è un’urgente necessità che gli adulti, in particolare i genitori, riprendano a dedicare il proprio tempo ai propri figli coinvolgendoli in attività, a responsabilizzarli nell’assumere in prima persona e con serietà la gestione di spazi e occasioni di ritrovo con lo scopo di rinsaldare un rapporto di reciproca stima e fiducia. Visto che il Cantone chiede, per l’erogazione di sussidi particolari, che l’ACTG si occupi di formare monitori per i corsi G+S Kids e ora di formarne altri per lo “sport per adulti”; considerato che l’ACTG è probabilmente l’unica associazione sportiva che da sempre propone corsi per tutte le fasce di età, allora che l’autorità ci venga incontro e ci aiuti magari anche a organizzare (con un’adeguata messa a disposizione d’infrastrutture) e finanziare adeguatamente corsi di ginnastica “per famiglie” dove poter creare quelle occasioni di condivisione di momenti d’incontro famigliare e non solo, tra adulti e giovani, insieme e contemporaneamente, di cui la nostra popolazione ha sicuramente bisogno. L’ACTG è pronta ad accettare nuove sfide per il bene comune.

 

Avv. Matteo Quadranti, presidente ACTG