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5 Febbraio 2011
Discorso al Congresso PLR, Giubiasco
Care e cari ticinesi, uomini, donne e giovani, liberali e radicali
Care e cari stranieri che vivete in Ticino e qui avete investito e vi siete integrati,
La mia storia è quella di un uomo nato, cresciuto ed educato in questo Cantone e nelle sue scuole pubbliche. È la storia di molti ticinesi. “Ich bin ein Tessiner / je suis un tessinois”. Sono un uomo di “frontiera”, nato nel Mendrisiotto, distretto la cui fortuna è stata, per anni, l’esistenza stessa di questa frontiera fisica.
Oggi questa frontiera non esiste quasi più. Dobbiamo temere questo stato di fatto o ci sono altre Nuove Frontiere che possono fare la nostra fortuna anche per il futuro?
“I cittadini si trovano nel cuore della crisi quando il passato non illuminando più il futuro, lo spirito cammina nelle tenebre” scrisse un maestro del liberalismo: Alexis de Tocqueville.
La prima forma di libertà e quindi di limitazione da certi poteri (politici, economici, mediatici) è quella di passare dalle idee che ci posseggono, che ci vogliono inculcare, a quelle che noi pensiamo. Ma per questo ci vogliono: scuola, università, libri, biblioteche, laboratori scientifici, congressi, competenze linguistiche e informatiche,…, libere da condizionamenti e che garantiscano pari opportunità e oggettività nella formazione.
Bisogna creare gli anticorpi a queste paure.
Dobbiamo iniziare da un cambiamento di mentalità. Pensare che le cose non siano impossibili, ci permetterà di realizzarle. Io voglio vedere un Laboratorio Ticino, una bottega di idee nuove che si trasformino poi in azioni, che sono poi quelle che contano. Non voglio un campo di battaglia tra forze politiche e gruppi d’interesse.
Le battaglie lasciano sempre qualche morto o ferito. Nella società che vorrei, non ci dev’essere né spazio né tempo da perdere in beghe. Nei dibattiti, le ingiurie, le offese personali o dirette ad altri partiti o a fasce di popolazione, sono, di regola, le ragioni di coloro che hanno torto.
La nostra società è progredita grazie al liberalismo inteso nel senso alto del termine, e non nelle sue derive. La nostra società è progressista: guarda al futuro, come era e dev’essere nella cultura politica del PLR.
Nessuna società può esistere e durare nel tempo se non si nutre di valori condivisi e collettivi. Non dobbiamo mai cercare il compromesso per timore, ma non dobbiamo temere di negoziare. I valori si arricchiscono con gli effetti dei grandi mutamenti sociali ed economici che generano nuove esigenze collettive. Un crollo dei valori logora il sistema politico e economico. Occorre reagire con forza, dandoci delle priorità.
E allora, IL FUTURO È ADESSO! E QUESTO PER ALMENO 4 OBIETTIVI:
1. È oggi e non domani che si deve pianificare il Ticino dei nostri nipoti;
Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi figli.
Come possiamo arrivare concretamente a questo obiettivo?
Io dico che ci vuole:
– Un patto educativo: tra mondo della scuola, genitori, enti pubblici e privati presenti sul territorio. Stato e scuola non possono occuparsi di tutto. Ogni studente costa allo Stato CHF 30’000 annui. Molto di più di quanto normalmente si paga in imposte. Genitori e società debbono dare il loro contributo. Se vogliamo operare sulla repressione, non dimentichiamo la prevenzione verso quei pochi giovani che, sulla massa, sono abbandonati a se stessi.
– I giovani devono essere parte di questo patto. I giovani non sono i leader di domani, ma i co-leader di oggi. Dobbiamo ascoltarli, seguirli, integrarli nelle decisioni. I giovani sono fiaccole da accendere. Maggiore è il livello dell’uguaglianza, migliore è la qualità della scuola. Potremmo dire altrettanto delle scuole private? NO, 10 anni orsono il popolo ha già fatto la propria chiara scelta.
– Il futuro dovrà essere garantito a livello di protezione dell’ambiente, la conservazione del nostro territorio e dei nostri beni culturali. Alle città “diffuse” dovranno essere mantenuti o affiancati luoghi protetti per lo svago, lo sport e il tempo libero. La mobilità dovrà essere migliorata e resa sostenibile per una migliore qualità di vita. Facciamo della resistenza territoriale.
2. È oggi e non domani che si devono creare le condizioni per un’occupazione stabile ai nostri figli;
Come arrivare al maggior impiego possibile per i nostri cittadini?
Ecco alcune misure concrete che sostengo:
– una promozione turistica del “Distretto Ticino”: un ente, un concetto globale e vendibile a livello internazionale, che tenga conto anche delle potenzialità delle nostre valli e la loro popolazione giovanile;
– incentivi e promozione economica mirata. Penso alle energie rinnovabili;
– sgravi fiscali puntuali, se creano occupazione giovanile, dagli apprendisti ai quadri dirigenti;
– una responsabilità sociale e etica dei datori di lavoro, anche nel settore terziario, affinché assumano i nostri giovani piuttosto che gli stranieri (dumping salariale). Ma anche dei privati;
– Accesso al microcredito per l’auto-imprenditorialità, che dà dignità e fiducia, in particolare, ai giovani e alle donne.
3. È oggi e non domani che si deve promuovere una formazione all’altezza dei tempi;
In che modo?
– Creando un vero Campus Ticino: un partenariato tra scuole universitarie, ricerca, aziende;
– Investendo nella formazione dei giovani e dei nostri docenti, con programmi scolastici mirati alle esigenze delle aziende, affinché non si debba, noi, cercare oltre i confini;
– incentivando la professione del docente, per i ticinesi, affinché tramandino anche le nostre tradizioni e la nostra cultura democratica, della tolleranza e dell’integrazione. La società di oggi è multietnica. Quella del futuro lo sarà inevitabilmente;
– Potenziando il sostegno pedagogico e l’orientamento professionale;
– Insistendo nello studio delle lingue come vantaggio competitivo specifico dei ticinesi e utile all’economia stessa;
4. È oggi e non domani che si deve garantire la sicurezza sociale e individuale.
Lo Stato dev’essere al centro, e governato bene: senza cercare continui pretesti per andare contro l’equità, la solidarietà, né permettere sopraffazioni contro il bene comune. Perché lo Stato ben governato é il presidio, la garanzia di una giustizia distributiva. Ogni società che pretende di assicurare agli uomini la libertà, deve cominciare col garantire loro la propria esistenza e sicurezza. Il senso di giustizia è innanzitutto una forma mentale. Bisogna sentirsela dentro.
Quindi dico che:
– La sicurezza è anche quella di poter vivere senza invasioni del nostro spazio domestico e personale. Se vogliamo proteggere la Casa Ticino dobbiamo dare le risorse umane e finanziarie allo Stato. Non toglierle. Ci vogliono poliziotti e guardie di confine sul terreno.
– Le politiche famigliari dello Stato sono un’esigenza per le famiglie, ma anche per l’economia così com’è impostata oggi. Per cambiare questo stato di cose, bisogna cambiare una mentalità. Ci vuole tempo, ma iniziamo!
– Per porre un freno alla crescita dei premi è tempo di entrare in materia, senza preconcetti, su una Cassa malati unica, senza però che i premi vengano calcolati sui redditi;
– Bisognerà mantenere sane le finanze dello Stato e le Assicurazioni sociali per evitare che i nostri nipoti abbiano a pagarne le conseguenze;
– La sicurezza per un futuro del Ticino è anche quella per cui le città debbono collaborare con le periferie e viceversa. Aggregazioni, Enti regionali di sviluppo, dovranno giocare un ruolo di equilibratori, per la coesione regionale, al pari di una perequazione giusta.
In breve, la solidarietà e lo Stato giocano per me un ruolo competitivo per l’economia stessa e per la qualità di vita.
In conclusione:
Facciamo tutto questo, non perché siamo politici, liberali o radicali, non per il voto. Facciamolo semplicemente perché è giusto e ce lo chiede il Paese. Se una società libera non riesce ad aiutare chi è in difficoltà, non riuscirà mai a salvare, alla lunga, nemmeno chi non lo è. Voglio un sistema in cui i forti siano giusti e i deboli sicuri. Credo lo vogliate anche voi. L’obiettivo richiederà tempo per essere raggiunto, tuttavia mettiamoci all’opera. Il Futuro inizia OGGI. Ci vorranno energie, sacrifici, impegno ma,…
“è nello sforzo che si trova la soddisfazione, e uno sforzo pieno é una vittoria piena” (Gandhi).
Aiutateci a portare il PLR alla Vittoria!
Avv. Matteo Quadranti, candidato PLR al Consiglio di Stato