IL CAMMINO DELLA LIBERTÀ NON CONOSCE FINE

Mio intervento al Congresso programmatico del PLR 15.1.23     

Ogni giorno una donna libera (lo stesso vale per l’uomo, anche se più facilmente), si alza al mattino e può scegliere cosa essere e come deve essere. La sintesi e che noi siamo: LIBERTÀ e RESPONSABILITÀ. Non c’è altro. Questa è l’essenza. Ancora prima e a monte delle scelte di EGALITÉ e FRATERNITÉ e AMBIENTE. Concetti, questi, presenti, comunque, nel programma sotto il Valore della COESIONE laddove si marca l’attenzione ai beni comuni, alla collettività a chi davvero è in difficoltà. La ragione per cui esistiamo, non è stare fermi, non è tutelare l’immobilità. Siamo stati creati per progredire e inventare cose nuove. Giusto quindi il richiamo a:

  • nuove tecnologie,
  • digitalizzazione,
  • formazione.

I liberali sono sempre esistiti, dal tempo delle caverne. Poco laicamente, si potrebbe dire che Eva e Adamo sono stati creati liberi di scegliere e lo hanno fatto, nel bene o nel male. Il liberalismo è dunque un principio di vita umana che dal diritto romano e medievale ci ha reso quelli che siamo oggi, almeno in Occidente.

Quanto acquisito non è scontato come non lo sono i principi fondanti della democrazia. Il contesto generale a cui fa riferimento il programma lo indica bene. La LIBERTÀ, come la solidarietà, ha tante facce: ci sono libertà che esistevano e non ci sono più, ci sono libertà che, esistendo, vanno difese, ci sono libertà nuove da conquistare legate al progresso. Il tutto in un sano equilibrio tra diritti alle libertà e doveri della responsabilità.

La crisi della dimensione DESTRA e SINISTRA è un grosso problema. Negli ultimi 30 anni sono nate nuove dimensioni che hanno tentato di prendere il suo posto. Penso a quelle che fanno leva su altre contrapposizioni: dentro/fuori – noi e loro – vicino/lontano – avanti/indietro – sotto/sopra; sovranismi e populismi, antiglobalismi, regionalismi, euroscettici; ecologismo, femminismo; popolo vs élite.

Queste ideologie, oltre ad aver creato troppi nuovi partiti che non agevolano le decisioni politiche:

  1. tendono ad essere monotematiche, ad enfatizzare un problema
  2. quando si devono affrontare altri temi quali deficit di bilancio, energia, pensioni, sanità, ecc…, la loro strategia resta quella di riportare l’attenzione verso il proprio ambito politico prescelto (stranieri, ambiente, più o meno donne, capitalismo si/no, …)

La politica non può essere ridotta a questo: essa deve elaborare delle visioni che soddisfino la domanda di senso dei cittadini e forniscano quadri ideali per guidare la società nel suo complesso. Servono mappe ideologiche, approcci multidisciplinari, per risolvere i problemi – che non sono mai solo “tecnici” – ma presuppongono scelte di valore. Quindi ben venga la bella parte introduttiva del programma d’OFFENSIVA LIBERALE che non dovrà restare lettera assopita nei cassetti degli eletti in primis. Per Bobbio e Sartori, la coppia Destra e Sinistra costringe noi politici a ordinare la realtà partendo dalla selezione dei VALORI. Come la società, anche Il PLR mette le mani nell’impasto della Società civile e s’interroga con essa su cosa “vale”.Anche qui il programma PLR assolve bene al compito allineando i valori alla nuova realtà che ci circonda, ordinando poi una selezione di capitoli e missioni che ci vogliamo dare.

Lo sostengo quindi perché ritengo che sia ben fatto e valga.

MQ