Grandi Riforme

Dicembre 2004 – LA VOCE

 Persone e strumenti per attuarle

Recentemente il popolo è stato chiamato a votare sulla nuova impostazione della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni. Nell’ambito della discussione relativa all’approvazione del Preventivo cantonale 2005 – ampiamente riportata dalla stampa giornaliera e di partito – si è molto parlato pure del riversamento di oneri dal Cantone ai Comuni e dei compiti che lo Stato deve mantenere. Evidentemente, in periodi di ristrettezze economiche, si tratta ai vari livelli di attuare riforme importanti e spesso ciò accade in un regime di urgenza il quale per taluni viene ad intaccare la democraticità delle misure proposte ed adottate. Parrebbe che quando si tratti di difendere interessi particolari o di categoria, vi sia una gran voglia di compartecipazione e la lamentela di non essere stati sufficientemente coinvolti o ascoltati è il leitmotiv, soprattutto se pur essendo magari stati ascoltati o disponendo degli strumenti per essere coinvolti, non si è ottenuto tutto quanto si riteneva fosse dovuto o non ci si è resi attivi a tempo debito per influire sulla tale o tal’altra decisione. Quando, di contro, si tratta di difendere interessi generali – ovvero al di sopra di settori o categorie e quindi dovendo trovare il bilanciamento o il parallelismo dei sacrifici – ecco che la voglia di condivisione e compartecipazione attiva al processo democratico si fa più scarsa e meno entusiastica. Di sicuro è più semplice schierarsi da una parte che non cercare equilibri, cucire soluzioni mediane.

Il politico liberale radicale, a differenza di altri, si trova, in questo contesto, di fronte a una posizione spesso ardua che richiede molte energie e tempo a disposizione, essendo più difficile trovare e difendere compromessi per il bene generale che non sparare soluzioni puramente ideologiche o di parte. Forse da qui nasce anche la difficoltà in cui riversa in particolare il nostro partito a livello nazionale (si veda ad esempio la difficoltà della presidenza del Partito che speriamo di risolvere per un periodo sufficientemente lungo con l’elezione del nuovo Presidente in occasione dell’assemblea dei delegati del PRD che si terrà a Mendrisio nell’aprile 2005). Il politico liberale radicale non deve però demordere dai valori e dal metodo che ne hanno caratterizzato il successo almeno nel nostro Cantone e in molti Comuni andando a imitare altre forze politiche le quali spesso mirano solo al facile consenso popolare. Senso di responsabilità e spirito di sacrificio devono continuare ad animarci anche in tempi difficili.

In quest’ottica dobbiamo comunque fare talvolta autocritica quando soprattutto ci si limita a pensare solo al proprio livello. Se è vero ad esempio che una fusione tra il nostro Comune e altri del Mendrisiotto o Basso Mendrisiotto, non trova al momento una valida giustificazione, è tuttavia vero che dobbiamo trovare delle sinergie per risolvere i problemi della nostra Regione e ricercare gli strumenti per far sentire la nostra voce comune nei confronti del Cantone e del Partito a livello cantonale. Si constata che la Grande Lugano, sebbene fosse una realtà forte già prima delle fusioni, sta ora cercando sempre più di imporre le proprie decisioni ed assumere autonomia. Nel nostro distretto – 2° per importanza dal profilo dei posti di lavoro e delle attività economiche – la realtà politica e sociale é più frazionata non essendovi un polo attrattore e di ciò dobbiamo tenerne conto. Tuttavia questo non deve limitarci a pensare solo a livello del singolo comune o, per contrapposizione, solo in termini fusionistici. Ad esempio lo Statuto cantonale PLR modificato 4 anni fa, prevede degli organismi che mirano a coinvolgere maggiormente la base del partito. Sia il Congresso sia il Comitato cantonale prevedono oggi una possibilità di partecipazione ampia da parte del cittadino attivo. Inoltre vi è uno strumento operativo sinora non sfruttato, ma che potrebbe dare risultati concreti se lo si vuole utilizzare convenientemente: la Conferenza dei Sindaci distrettuale. Quest’organo, di cui il Distretto PLR del Mendrisiotto intende dotarsi dall’anno prossimo, può consentire, nelle due direzioni, il collegamento forte tra amministratori comunali, parlamentari e Consiglieri di Stato. Questo gremio potrà svolgere un ruolo importante nell’ambito delle scelte sulla ripartizione dei compiti e degli oneri tra Cantone e Comuni. Per le grandi riforme che ci attendono dobbiamo tutti pensare un po’ più in grande.