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22 settembre 2009 – Corriere del Ticino
Ora si passi alla fase di realizzazione
La recente campagna elettorale per l’elezione del Consigliere federale ha fatto parlare nuovamente del problema relativo alla rappresentanza ticinese a Berna, e, tra altri argomenti emersi, vi è stato quello relativo alla necessità di incrementare le relazioni del nostro Cantone verso la Politica e l’Amministrazione federale. A ciò si è aggiunto l’aspetto relativo alle nostre relazioni con la vicina Italia, o quantomeno con la Regione Lombardia, poiché giustamente si è inteso far rilevare le peculiarità del nostro Cantone. Orbene, mi pare, a meno che mi sia sfuggito qualcosa, che il PPD, per voce del suo Presidente cantonale e del suo Consigliere di Stato, si sia fatto mediaticamente promotore dell’idea di creare, da un lato, un “Dicastero Affari Esterni” e, dall’altro, di creare una “cellula” ticinese a Berna. Ben vengano queste realizzazioni. Ci mancherebbe! Se non che, credo sia opportuno precisare, in quanto “carta canta”, che l’idea di una “Casa del Ticino” a Berna e quella di costituire una, o delle antenne di promozione economica del Ticino nelle zone italiane confinanti con noi, figura non già nel manifesto del PPD, bensì nelle misure contenute nel programma di legislatura 2007/2011 del PLRT, al capitolo “Il Ticino dell’Apertura” laddove il PLRT proponeva di:
- Sviluppare una propria politica transfrontaliera moderna, facendo capo anche alla Regio
Insubrica e, in particolare, creando antenne di promozione economica del Cantone Ticino
in territori esteri selezionati da dove sarà possibile attirare investimenti e attività economiche
nel nostro Cantone.
- Rafforzare i rapporti con gli altri Cantoni e con la Confederazione aprendo una “Casa del
Ticino” a Berna e favorendo la presenza di alti funzionari ticinesi nell’amministrazione federale.
- Valutare la possibilità di fare azioni comuni con i servizi di promozione economica di altri
Cantoni.
Ha quindi fatto bene a precisarlo Stefano Modenini alcuni giorni orsono su “La Regione”, in quanto proprio con lui avevo condiviso, già tra il 2005 e il 2006 (ebbene sì!), l’elaborazione delle schede programmatiche del PLRT sul tema dell’Apertura presentate al Congresso di Giubiasco d’inizio 2006, schede che poi servirono alla preparazione del programma di legislatura.
Ciò detto, eletto ora il candidato romando Didier Burkhalter (PLR) al Consiglio federale, non certo grazie al PPD e tantomeno al PPD Ticinese il quale ha semmai ostacolato l’elezione di un ticinese, si tratta di non rimettere nel cassetto la “Casa del Ticino” a Berna se, come ticino più coeso e meno litigioso, non vogliamo perdere il treno per i prossimi appuntamenti elettorali 2011.