Intervento al Congresso programmatico PLR

27 novembre 2010

Cari presidenti

Care delegate e cari delegati

Egregi ospito e rappresentanti della stampa

Sostengo e sosterrò, come candidato, il programma di legislatura del Partito nella forma in cui sarà approvato da questo Congresso perché:

(1) il programma presentato oggi, ha ritrovato anche la parola “sociale” in più punti e misure,

(2) voi siete la nostra rappresentanza democratica, delle esigenze concrete della base.

Quale partito di governo e di maggioranza relativa, che tale vuole restare, portiamo la responsabilità di pensare a tutti i settori e abbracciare tutte le classi sociali. Il politico guarda alle prossime elezioni, lo Stato, e quindi lo statista, guarda alle generazioni future e difende anche i cittadini più deboli. Il programma parla di CRESCITA e di FUTURO. Crescita e futuro, è lapalissiano, iniziano dalla nascita, dai primi passi del piccolo cittadino. Dobbiamo quindi chiederci, che tipo di uomo, e donna, vogliamo che diventino i nostri figli tra 4/10/20 anni e soprattutto ascoltare le loro istanze e richieste. Come liberali radicali, sostenitori di un’educazione pubblica forte, all’avanguardia, indipendente da condizionamenti e interferenze, abbiamo quale obiettivo di far crescere i nostri figli:

  1. sani, appoggio quindi le misure volte a sostenere:
  • lo sport scolastico e quello associativo (con la valorizzazione del volontariato); l’ampliamento della formazione per gli sportivi,
  • la mobilità casa-scuola, anche in quanto occasione di movimento e riduzione del traffico (DT, DSS, DECS),
  • le misure per la tutela ambientale, tanto cara anche al Mendrisiotto che ci ospita;
  1. istruiti, partendo, e proseguendo, in condizioni paritarie di accesso alla formazione, per raggiungere l’integrazione, e non l’esclusione, sia nella società (multiculturale) sia nel mondo del lavoro. Per far ciò sono necessari:
  • docenti preparati, motivati (in tutti i gradi di scuola) e sostenuti nelle crescenti situazioni di conflittualità (PATTO FORMATIVO);
  • programmi scolastici armonizzati ed efficaci (ciò che peraltro rientra in un ambito più ampio che è quello dei rapporti tra Cantone e Comuni),
  • programmi mirati alle esigenze del mercato del lavoro: locale, intercantonale e europeo;
  • un adeguato sostegno pedagogico e di orientamento professionale,;
  • situazioni logistiche adeguate (numero di allievi per classe, materiale informatico, biblioteche – perché leggere aiuta a sapersi esprimere e a dar senso alle parole, anche quelle della paura, del disagio, della sofferenza giovanile – con effetti preventivi alla violenza, da non sottovalutare);
  1. educati, perché
  • lo spirito critico,
  • l’indipendenza di giudizio che potrà chiamarli fuori per tempo dal “branco”,
  • la legalità,
  • la conoscenza dei “diritti” ma anche dei “doveri”, verso lo Stato e le sue istituzioni, verso la società e gli altri,

li si apprendono già da piccoli.

  • Questi sono i presupposti per un vero spirito di cittadinanza, di civiltà e di solidarietà.
  • Possiamo parlare di un PATTO EDUCATIVO tra scuola-genitori-enti pubblici.
  • Dobbiamo sostenere la mozione PLR per la creazione di un archivio centrale cantonale dove mettere in rete le esperienze e le associazioni attive sul territorio.
  • Quand’ero ancora presidente distrettuale, nel 2008, avevamo, tra l’altro, realizzato, con l’associazione “Progetto genitori”, un libretto “Il Cammino del piccolo cittadino”, appunto, che raccoglieva tutti gli indirizzi utili alle famiglie. Chi volesse lo trova ancora sul sito del PLRT sotto distretto di Mendrisio;
  1. in una famiglia moderna, nel rispetto del loro diritto all’infanzia e alla gioventù, e quindi anche con il sostegno, mirato, proporzionato e controllato, alle famiglie monoparentali o in difficoltà, grazie ad una rete di assegni e di strutture: asili nido, doposcuola e mense scolastiche.

Il tutto senza de-responsabilizzare i genitori dal loro ruolo educativo primario che va recuperato in molti casi.

In questa rete di servizi e prestazioni, potranno giocare un ruolo sempre maggiore, le aggregazioni comunali sviluppando ad es. delle Città per i bambini all’interno delle Città degli adulti;

Vogliamo anche che i nostri figli abbiano a far nascere altri figli, per un bilancio demografico utile, in fin dei conti, alle finanze pubbliche (AVS,…). (Non certo grazie e misure popolari, o populiste, come i CHF 1’000 per ogni nascituro, per crescere un figlio ci vuol ben altro;

  1. attivi professionalmente, socialmente e culturalmente,
  • con pari opportunità tra uomo e donna,
  • autonomi nella gestione della propria vita per non dipendere o dipendere il meno possibile da aiuti statali.
  • Voglio qui ringraziare Gabriele Gendotti e Laura Sadis per aver mosso, anche, i passi necessari nella messa in rete di progetti volti a promuovere i rapporti tra Scuola, Aziende e Ricerca, rispettivamente per i progetti interdipartimentali legati al fare microimpresa e all’auto-imprenditorialità, coinvolgendo anche partner sociali e settore privato.
  • Lo Stato, dovrà staccarsi da certe dinamiche dipartimentalistiche per passare a progetti trasversali, per essere lo Stato autorevole che vogliamo.

Il nostro partito è parte attiva nelle soluzioni. Non siamo tra quelli che sbattono in faccia ai cittadini i problemi e le paure. Se per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio, al centro del villaggio ci siamo noi e non, lasciatemelo dire visto che siamo a Mendrisio, quelli, “cerchiobottisti”, “del campanile”.

I nostri bambini già sanno che esistono i draghi di cui aver paura, noi dobbiamo dire loro che i draghi, come le paure, possono essere sconfitti (G.K. Chesterton).

Grazie per l’attenzione!