Brunella Barenco

23 febbraio 2008 – Sala del Torchio, Balerna

Presentazione di una mostra

  1. Ospite: Brunella Barenco in Ferrario, Castel San Pietro:
  • Classe 1966.
  • Ha vissuto ad Arzo ed ora a Castel San Pietro dove pure ha il suo Atelier
  • Diplomata CSIA (Centro Scolastico Industrie Artistiche) in Arti Decorative nel 1985
  • Diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1989
  • Diploma di Estetica Alla SPAI nel 1998
  • Già durante la formazione inizia ad esporre sia in Ticino che nella Vicina Italia ma anche nel lontano Brasile, vincendo anche alcuni Premi
  • Ora ha uno Studio di Estetica e nel tempo libero si dedica all’Arte, dopo essere stata incaricata in alcune scuole quale docente di Educazione Visiva, Tecnica e Arti Plastiche
  1. Opere esposte sono tutte della produzione 2007:

Al PT: 20 sculture bronzi e gessi patinati

Al 1. Piano: 13 quadri di cui un trittico Olii

Al PT ancora: 12 schizzi o disegni preparatori

  1. Brunella vuole colpire al cuore di ciascuno di noi e vi riesce bene con le sue opere. Mi ha chiesto di fare altrettanto con la mia presentazione ma, non essendo io artista o critico d’arte, debbo dire che non è un compito facile catturare l’attenzione, penetrare la sensibilità e l’intimità delle persone di oggi, sottoposti come siamo alla frenesia del presente, dell’attimo fuggente. Il tempo della riflessione, dell’approfondimento viene eroso dal fiume della superficialità.
  2. L’Arte è un intreccio di forme espressive (pittura, scultura, letteratura, teatro, mitologia e simbolismo) che si influenzano l’un l’altra, trasmettendo forza all’individuo che vi partecipa riscoprendo i poteri della creatività, dell’immaginazione, della Bellezza e i valori fondamentali dell’Essere Umano.
  3. Papa Giovanni Paolo II, nella sua lettera agli Artisti, scriveva che la società ha bisogno di quest’ultimi come di scienziati, tecnici, professionisti, padri e madri, che garantiscano la crescita della persona e della Comunità – termine, quello di Comunità, ripreso anche dal nostro Vescovo nella visita pastorale di settimana scorsa qui da noi.
  4. Questa che inauguriamo è si una mostra d’arte, ma è pure un’altra forma di espressione quale un grido, un appello, una denuncia dove siamo un po’ tutti parti denuncianti e vittime ma anche parti denunciate. L’autorità davanti alla quale viene inoltrato questo appello è la nostra Coscienza, la nostra Essenza con la quale siamo costretti, alla fine, a fare i conti costantemente poiché nessuno di noi è o buono o cattivo. Come dice meglio di me Michela Chiesa nel suo commento alla mostra, si fa qui riferimento al Daimon della Cultura classica greca che è dentro di noi già prima della nascita. Dobbiamo anche fare i conti con la società di oggi – dove il male, le prevaricazioni dilagano ed ottengono le prime pagine mentre il bene fatica ad emergere – ma è una società che in parte costruiamo tutti ogni giorno, e proprio per questo si può avere ancora la speranza di poterla migliorare.
  5. “Ma la Colpa non è mia , credimi, è tutta di Lucignolo” è ciò che Collodi fa dire a Pinocchio, e noi che conosciamo le avventure di quest’ultimo sappiamo che dare sempre le Colpe agli altri è spesso la via più comoda ma non la più sincera e corretta.
  6. “ La Potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello” (di ciò che è bello), diceva Platone.
  7. Per cui, perché non lanciare dei messaggi, volti al Bene alla Speranza , attraverso le opere estetiche e Belle di Brunella Barenco visto che queste, a differenza di opere più astratte, ci parlano abbastanza chiaramente poiché dietro di esse vi sono sempre delle ricerche che l’artista fa- e potrà anche poi spiegarvi opera per opera – pescando da filosofie, mitologie e simbolismi, delle culture antiche dell’Egitto (Faraone “La Malinconia”, “L’attesa del Sole”), della Grecia (Daimon), della Roma Imperiale, dei Paesi nordici (diverse opere “Valchiria” donna guerriera che va in soccorso ai caduti, ai deboli) ma soprattutto dalla Cultura Biblica cristiana (“La caduta degli Angeli”, “L’Eden”, l’intero Trittico: dipinti e “L’angelo caduto”, “I figli di Adamo”: sculture).
  8. Vi sono poi altre opere: le sculture “Tentazione”, “La Morte e la Vita”, “Cielo e Terra”, e i dipinti: “Tentazione e Peccato”, oppure i temi del Sole e della Notte. Tutti insomma degli opposti verso i quali siamo un po’ trascinati costantemente: una volta tentati verso ciò che è Positivo (Vita, Sole,Terra, Bene, Speranza, Aiuto al prossimo o Carità, e le altre Virtù cardinali e teologali ) e una volta tentati da ciò che è Negativo (Morte, Notte, Cielo, Male, Peccato, Avarizia (di sentimenti), Superbia (orgoglio), Invidia e gli altri Vizi capitali).
  9. “Tentazione”, insomma, tra Trasgressione e Tradizione. (Basta guardare la scultura “Tentazione”).
  10. Mons. Ravasi nel suo recente libro sui Vizi capitali, dopo quello sulle 7 virtù, dice che “Il positivo e il negativo sono polari, si richiamano tra loro e sono necessari per spiegarsi reciprocamente… la fragilità della natura umana combina in se pregi e difetti”
  11. Come uscirne? Come “salvare” la Comunità in senso lato?
  12. Brunella propone il ritorno alle origini, alla Madre Terra, alle tradizioni, alle radici.
  13. Già Confucio (definito dai Cinesi il Maestro di 10mila generazioni, ovvero da 24 secoli) desiderava restaurare la Tradizione: diceva “rispettare gli antenati, i genitori, i superiori, gli educatori, perché rispettando loro si venera il silenzio originario” . Oggi siamo testimoni di una sofferenza legata, in particolare – ma non solo – nel mondo giovanile, ad una eclissi – se non a un tracollo – del principio di autorità: del maestro, del genitore che ormai, complici pure certi programmi TV, sono considerati tutt’al più dei Pari.
  14. Ma attenzione! Sempre il mio amico Confucio, tra le qualità che preferiva vi era quella del Giusto mezzo. E quindi non possiamo prendercela solo con i giovani ma, come Brunella ci denuncia con la sua scultura “Albero della Vita”, guardiamoci: L’uomo e la donna di spalle, lei volge lo sguardo a destra, lui a sinistra. Nel mezzo il fanciullo cerca riparo, conforto, sostegno, unità. Queste figure non hanno i piedi proprio perché le Radici, ci dice Brunella, sono state abbandonate. Un detto africano che ho già avuto modo di citare in altra sede dice “Quando i rami litigano, le radici si abbracciano”. Auguriamocelo.
  15. Promuovere la Cultura e la Bellezza significa trasmettere alle generazioni future il piacere di lasciarsi stupire e l’importanza di essere guidati su un sentiero sicuro ed entusiasmante. Di stupore e d’entusiasmo abbiamo bisogno noi uomini di oggi e di domani per affrontare e superare le sfide cruciali del mondo là fuori e del nostro più piccolo, ma non meno importante, mondo interiore.
  16. In quest’ottica spero che il nostro Comune possa continuare sempre nel promuovere queste iniziative culturali.

Avv. Matteo Quadranti

Capo Dicastero Cultura

Municipio di Balerna